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FATE SEMPRE ATTENZIONE AL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO! L'Avvocato risponde 

FATE SEMPRE ATTENZIONE AL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO!

In cronaca del giornale, la triste notizia di un bimbo di pochi mesi dilaniato nella culla da due pittbull: con l’avvocato Simone Labonia i risvolti legali.

Il possesso e la gestione di animali potenzialmente pericolosi comportano precise responsabilità giuridiche, che derivano sia dal Codice Penale che dall’interpretazione della Corte di Cassazione. La mancata custodia o il controllo negligente di questi animali può portare a conseguenze civili e penali, soprattutto se si verificano danni a persone o cose.

L’art. 2052 del Codice Civile stabilisce che il proprietario di un animale è responsabile dei danni causati dall’animale stesso, salvo che dimostri il caso fortuito. Tuttavia, è il Codice Penale che prevede sanzioni più gravi, in particolare attraverso gli articoli 590 e 589, che disciplinano rispettivamente le lesioni personali colpose e l’omicidio colposo. Se il proprietario o il detentore di un animale non lo controlla adeguatamente, e questo provoca ferite o la morte di una persona, si può configurare una responsabilità penale, con pene che variano in base alla gravità dell’evento.

La Cassazione ha più volte ribadito che chi possiede un animale deve adottare tutte le misure necessarie per evitarne la fuga o il comportamento aggressivo. Ad esempio, una sentenza ha confermato la condanna di un proprietario il cui cane, sfuggito al controllo, aveva aggredito un passante. In questi casi, l’omessa custodia viene interpretata come negligenza punibile.

Il dibattito sulla pericolosità di alcune razze canine è acceso. In passato, in Italia esisteva una lista di razze ritenute pericolose (tra cui Pitbull, Rottweiler e Dogo Argentino), poi abolita nel 2009. Attualmente, la normativa si concentra più sul comportamento del singolo animale e sulla responsabilità del proprietario che sulla razza in sé. Tuttavia, alcune razze sono geneticamente predisposte a un maggiore sviluppo muscolare e a una reattività più alta, e pertanto richiedono maggiore attenzione e addestramento.

Per evitare situazioni di pericolo e responsabilità legali, è fondamentale adottare strategie efficaci, come educare l’animale fin da cucciolo alla presenza di altri animali e persone, per ridurre comportamenti aggressivi.
In luoghi pubblici, soprattutto per razze di grande taglia o con una forte attitudine alla difesa, è essenziale rispettare le normative locali su guinzagli e museruole.
Mai lasciare l’animale incustodito in ambienti dove potrebbe costituire un pericolo.
Inoltre, è importante affidare ad esperti addestratori l’educazione degli animali stessi, in modo da renderli adattati ad una vita sociale e di relazione.

La legge italiana, quindi, non punisce il possesso di animali potenzialmente pericolosi, ma sanziona severamente la negligenza nella loro gestione. Il proprietario deve garantire che il proprio animale non rappresenti un rischio per la collettività, evitando così di incorrere in conseguenze penali e civili, o in tragedie enormi, come quella affrontata dalla nostra cronaca.







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